Quando si costruisce una grande opera (ponti, dighe, grattacieli, etc.) si pone il massimo dell’attenzione alle fondamenta sulle quali edificare. Nello stesso modo, quando si implementa un progetto di trasformazione digitale si deve necessariamente dare la giusta importanza alla sua base, ovvero il dato. La sua qualità, la sua veridicità e la sua sicurezza sono dei prerequisiti fondamentali per far sì che un progetto digitale possa avere successo, senza implodere in se stesso. A differenza di una grande opera infrastrutturale, un progetto digitale è per definizione scalabile all’infinito e necessita di solide fondamenta. Nella fase pionieristica di implementazione di progetti digitali spesso viene sottovalutata l’importanza del punto di partenza, un errore questo che avrà inevitabilmente effetti negativi durante tutta la lunga vita del progetto stesso. È quindi compito di EFA Automazione guidare le aziende verso il miglior approccio possibile.
Non si può quindi affrontare un percorso di digital transformation senza aver definito la strategia di costruzione da adottare e la prima scelta che si pone è: approccio Top-Down o Bottom-Up? Qual è la scelta giusta?
Le due opzioni sono molto diverse tra di loro e sono strettamente dipendenti da una condizione di partenza che non va assolutamente trascurata. In un ambito green field, i progetti si avvalgono di macchine nuove, di recente costruzione e quindi predisposte, anche in virtù di una dotazione di protocolli di comunicazione IoT ready, ad essere interconnesse e a generare spontaneamente dati che vengono inviati alle piattaforme di raccolta per una loro analisi e quindi resi disponibili ai sistemi IT. In questo caso la propensione è verso l’approccio Top-Down.
Tuttavia non bisogna dimenticare che il panorama industriale italiano è composto nella stragrande maggioranza dei casi da un parco macchine ultradecennale, cresciuto nel tempo e che quindi presenta una varietà di tecnologie e protocolli eterogenei. Ciò non significa che lo scenario brown field, decisamente più complesso ed articolato, precluda alle aziende un percorso di digitalizzazione, o che ciò implichi investimenti talmente importanti in nuove tecnologie da dovervi rinunciare.
È proprio in questo ambito che EFA Automazione, con un’expertise di oltre trent’anni maturata in ambito industriale nel settore della comunicazione e dell’integrazione di macchine ed impianti, si esprime al meglio. Quale vettore tecnologico, EFA Automazione è in grado di accompagnare la propria clientela nella predisposizione di tecnologie e prodotti necessari per affrontare con successo un percorso di digitalizzazione, partendo dalle singole macchine o impianti attraverso un approccio scalabile, non invasivo ed estremamente economico.
Qualunque sia la necessità o lo stato attuale delle macchine, EFA Automazione è il partner ideale anche quando la scelta prevede un approccio top down. Anche in un ambito green field dove il dato viene prodotto e reso disponibile dalla macchina in modo nativo, attraverso protocolli noti e di facile implementazione, è necessario che venga sottoposto a un processo di omogeneizzazione in quanto proveniente da dispositivi eterogenei e di modellazione per una sua facile fruibilità da parte delle piattaforme di analytics. EFA Automazione anche in questo caso aiuta le aziende offrendo le tecnologie e le soluzioni più avanzate associate alla propria capacità di supporto tecnico e strategico per una loro rapida ed efficace implementazione.
Che sia quindi Bottom-Up o Top-Down la scelta di successo è comunque EFA Automazione! Per saperne di più scopri il nostro viaggio nella data value chain!
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