Fino a poco tempo fa il tema dell’industry 4.0 veniva approcciato, quasi esclusivamente, in funzione di una maggiore efficienza e produttività delle aziende e quindi della loro competitività e, raramente, come una vera e propria evoluzione finalizzata a un reale cambio di passo. Inoltre, per molto tempo è stata opinione diffusa che la digital transformation, nella sua interpretazione più estesa e corretta, fosse appannaggio delle aziende medio-grandi, le sole in grado di affrontare progetti di tale portata. Mentre le imprese più piccole, nella maggior parte dei casi, hanno inteso l’innovazione come possibilità di accedere agli sgravi fiscali governativi anziché intenderla come opportunità per intraprendere un percorso migliorativo globale.
Ma oggi non è uguale a ieri e negli ultimi 14 mesi è cambiato tutto. La digitalizzazione e il percorso verso la smart factory sono oggi una condizione essenziale per accedere alla nuova normalità e ciò ha esteso la portata del cambiamento a ogni tipologia di azienda. Alcune realtà hanno già intrapreso questo cammino mentre molte altre stanno ancora cercando di capire come muoversi, quali approcci adottare e quali direttrici sviluppare.
Come punto di riferimento di massima restano certamente valide e assolutamente attuali le 4 dimensioni indicate in uno studio pubblicato, qualche tempo fa, da McKinsey da sviluppare in una serie di “declinazioni” che, andando a coprire ogni aspetto dell’operatività aziendale, permettono di dar vita step by step a una vera azienda connessa:
- Dati, potenza di calcolo e connettività (Big Data/dati aperti, IoT/M2M, Cloud e Edge..)
- Analytics e Intelligence (database + “smart” software – IA, machine learning..)
- Interazione uomo-macchina (Interfacce touch e next-level GUIs; realtà virtuale e aumentata..)
- Conversione al mondo fisico (stampa 3D; robotica avanzata, collaborazione uomo-macchina…).
Partendo da qui ogni azienda può quindi costruire una propria roadmap nella quale vengono definite le priorità di intervento ma, soprattutto, individuati i partner tecnologici, vero elemento differenziatore nel raggiungimento, nei tempi e nei budget previsti, dei singoli obiettivi che compongono il grande disegno.
A questo punto è obbligo parlare del nuovo ruolo che il fornitore di tecnologia è chiamato a svolgere per supportare e accompagnare al meglio le aziende. Certamente la tradizionale figura del vendor di prodotti tecnologici è superata. È fondamentale per il successo individuare il giusto compagno di viaggio che, oltre a condividere la strategia evolutiva sia in grado di offrire valore aggiunto, proponendo le soluzioni più adeguate al contesto di base. Ma non solo, è indispensabile anche che tra i requisiti del partner ci sia quella expertise di dominio che gli permette di muoversi in modo rapido, efficace ed economico in contesti resi complessi da una moltitudine di macchine diverse, per tipologie ed età, oltre che da molteplici protocolli di comunicazione che contribuiscono a rendere la connettività un rompicapo di difficile soluzione.
Per noi tutto ciò non è assolutamente una novità. Questa è la visione che ci ha da sempre caratterizzato e che ha guidato ogni nostra scelta quando, a nostra volta, abbiamo selezionato i brand più prestigiosi e innovativi fino ad andare a comporre un’offerta che ci permette di rispondere puntualmente e spesso prevenire ogni esigenza di connettività dei nostri clienti. Disponiamo di un portafoglio completo di prodotti, arricchito da servizi e soluzioni che trovano nel nostro know-how maturato in 30 anni sul campo, il completamento ideale per accompagnare aziende di qualsiasi dimensione nel loro percorso di digitalizzazione. Possiamo, a tutti gli effetti, definirci un vettore tecnologico poiché con la nostra capacità di gestire il ciclo completo di vita del dato e di renderlo fruibile per i sistemi IT, supportiamo le aziende nello sviluppo di ognuna delle 4 direttrici indicate da McKinsey così come delle loro declinazioni.
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